TA' poesia dello spiraglio e della neve






“…C’è l’infinito, là dentro…” 
Lucio Fontana 
Tempo d’attesa tra le quattro mura 
post-studenti, ex-lavoratori, esseri comuni
      C’è un mondo poetico abitato da esseri umani. Sono esseri 
      comuni, sono post. Post-studenti, ex-lavoratori, viandanti. 
      Uomini e donne trasfigurati dalla poesia vivono insieme in 
      un luogo austero…Forse una casa, forse una ex-fabbrica… 
      una futura scuola, o lo scantinato d’un teatro. Forse un vecchio   
      monastero. A cavallo del tempo, c’è una fastidiosa nebbia, c’è  
      molta umidità. 
     Sono esseri umani dai nomi mondiali: Olin, Attè, Inna, 
     Antòn, Katrìn, Usov. Puoi vederli solo ogni tanto, per un 
     attimo, inquadrati a strisce dietro lo spiraglio. 
     Questi esseri parlano una lingua stretta, una lingua ridotta 
     all’osso. Sono in conflitto tra se e sè e sono in conflitto tra 
     loro.  Si vergognano d’una parola in più. Si muovono in una 
     specie di bagliore cementato in grigio. La loro voce arriva 
     grave. Aspettano. Ma cosa? 
    Questo luogo si chiama Tà. Tà come taglio. Come una 
    lancetta che si sposta. Tà, come tavolo, talamo, tasca. Tà 
    come fine d’eternità… realtà, libertà…crudeltà, volontà… 
    verità, vanità, carità, carità, carità!…Voci spente gettate sul 
    nostro sonno…Eppure, nel bel mezzo del sogno, il corpo si 
    sveglierà, sarà nuovo. 


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I radiodrammi di Ida Travi

Un radiodramma è un dramma scritto per essere diffuso via radio. 
Il radiodramma prosegue la tradizione del racconto orale ed è opera che si integra completamente 
con la musica originale composta sul testo.

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