Nota di Francesca Matteoni
Ida Travi 'Tasàr, animale sotto la neve' Moretti&Vitali Editori , 2018

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Ida Travi 'Tasàr, animale sotto la neve' Moretti&Vitali Editori , 2018

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di Francesca Matteoni
C’è un rifugio, c’è un monte lì vicino. C’è un campo, qui vivono confusi i solitari. Ogni tanto gli esseri salgono sul monte per guardare dall’alto la terra di Zard all’orizzonte.
Così inizia il nuovo libro di Ida Travi, quinto e ultimo capitolo di una vera e propria saga poetica che ha per protagonisti i Tolki, i parlanti (dall’inglese talk), coloro che hanno un corpo di parola. Abitano la terra di Zard, familiare e ignota al tempo stesso; parlano da un vuoto, uno spazio innevato, portando le cose in essere, quasi a dare senso a un mondo disgregato e, soprattutto, al tempo.
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E insieme ai relitti del moderno appare l’animale, l’asino Tasàr, memore del fratello Balthazar nel film di Bresson. Zampa, coda, muso: attraverso di lui l’immobilità in cui sembra immersa la terra cede, si infrange; verso di lui c’è un moto affettivo, che dà un nuovo valore alle cose. (F.M)
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E insieme ai relitti del moderno appare l’animale, l’asino Tasàr, memore del fratello Balthazar nel film di Bresson. Zampa, coda, muso: attraverso di lui l’immobilità in cui sembra immersa la terra cede, si infrange; verso di lui c’è un moto affettivo, che dà un nuovo valore alle cose. (F.M)
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