Intervista e saggio a cura di Alessandra Pigliaru | Cinque domande a Ida Travi

Il lavoro critico di Alessandra Pigliaru sulla poetica di Ida Traviprende le mosse dall'Intervista 
Cinque Domande 
e dal saggio Il corpomente della parola  punti di riferimento
che segnano un passaggio fondamentale nella comprensione
della poetica di Ida Travi.  (vedi link qui sotto)

Intervista e saggio sonostati ripresi e pubblicati in molti siti online, stampa e passaggio radio. Alcuni scritti di Alessandra Pigliaru sono in postfazione ai libri di Ida Travi editi da Moretti&Vitali dal 2011 al 2014. 

alcuni link di riferimento:
D. Quale pensi che sia il rapporto della parola poetica con la verità?
R. La verità non è TUTTA la verità, così come la libertà non è tutta libertà. È un concetto celebre tratto dalla filosofia, è quasi un motto che mi ha sempre accompagnato. Stando a questo motto, la libertà e la verità sono sempre in relazione a qualcos’altro. Un fatto, per esempio. O anche solo un’idea. Da ragazzina fui colpita moltissimo daRashomon, film di Akira Kurosawa… In quel film, sotto il portico del tempio del dio Rasho a Kyoto nel XV secolo, un boscaiolo, un bonzo e un servo rievocano un tragico fatto di sangue, in un tribunale davanti al quale depongono come testimoni. Come coloro che sanno, come coloro che hanno visto: resta il fatto che un uomo è stata ucciso e una donna violentata, ma ciascuno dei presenti riporta una o più versioni diverse, e contrastanti. Le versioni si incrociano… c’è persino la versione resa dallo spirito del defunto… difficile stabilire la verità. Infatti la verità è già da un’altra parte, non è più lì… La verità non sarà mai più lì, in quel luogo, perché è passato del tempo.
Detto questo, per ciascuno di noi è necessario perseguire una verità… E qualcosa dobbiamo credere. Sulle piccole verità, come su quelle grandi, si fonda l’etica e tutto il suo contrario. ( continua...)