ORALITA' E SCRITTURA


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                                 Ida Travi
L'ASPETTO ORALE DELLA POESIA   
1° ediz. AnteremEdizioni 2000 Selezione Premio Viareggio 2001
2° ediz. Anterem 2001
3°Moretti&Vitali 2007

vedi anche:
IL TEATRO SVUOTATO COME UNA TASCA
"Una voce non s'illumina coi fari"
di IDA TRAVI 
in Leggere Donna n°151
in poesia 2.0
vai a:

http://www.poesia2punto0.com/2011/11/10/il-teatro-svuotato-come-una-tasca/#.TsTqF2AW-IA


                                                    Ida Travi  
DIOTIMA E LA SUONATRICE DI FLAUTO
Baldini Castoldi dalai 2004


Elisabetta Rasy Corriere della SERA – marzo 2005 Magazine- 
“ Nei film vengono definite comparse: figure che compaiono e scompaiono attraversando la scena per il tempo di una batuta o un gesto. Solo per servire l’azione degli altri. Una poetessa italiana ha ripescato una di queste umili stelle filanti in uno dei testi fondatori della nostra cultura….”

 L’Arena – ottobre 2004 Arnaldo Ederle
“Una serie di rimandi che ha dato l’avvio ad una piece del tutto originale per la scrittura e l’impianto sentimentale. Il dramma lirico, qui sfociato nella tragedia era nelle corde dell’autrice già da tempo e finalmente è venuto alla luce nel modo più naturale”

 Annarosa Buttarelli –  ottobre 2004 Leggere Donna
“Ida Travi è una notevole poetessa e pensatrice del fare poetico e della lingua che ha regalato alla circolazione editoriale un piccolo ma prezioso libro che mette in scena un dialogo tragico tra Diotima (proprio lei, quella del Simposio) e una suonatrice di flauto chiamata Anna…Nel Simposio la suonatrice di flauto viene subito licenziata.
Che ne è di lei?  Questa domanda, che è una ferita anche nel discorso platónico se la debe essere posta anche Maria zambrano quando si è trovata di fronte all’Antigone di sofocle, lasciata sulla soglia della caverna dove dovrà consumarsi la sua morte”

Luisa Bistondi   L’indice dei Libri - gennaio 2005 
“Si racconta, dunque, di un’esclusione dalla storia, e del tirar fuori dal regno delle ombre queste due figure, restituendo nome, corpo e parola alla suonatrice di flauto, e non solo. “ Si tratta di un vero e prorio rientro in scena dove, senza alcun portavoce, ciascuna parla per sé.”

 Leggendaria – maggio 2005 Maria Clelia Cardona
 “…molte scrittrici moderne si sono poste l’obiettivo di dare voce a chi non l’ha avuta…è quanto hanno fra le altre. Corista Wolf e Maria zambiano, l’una narratrice e l’altra filosofa…..ed è quanto fa Ida Travi. La differenza più evidente rispetto a wolf e zambiano è che Ida Travi accende un punto di vista femminile non all’interno di un poema o di una tragedia, ma di un’opera filosofica, cioè in un campo da sempre considerato poco congeniale alle donne.”

AARDTAssociazione Archivi Riuniti Donne – Gisella Togliani Poltrinieri 2005
“All'Atto tragico vero e proprio - del quale sarebbe un peccato svelare ulteriori intrecci perché sono tanti, e scovarli è puro piacere di lettura - seguono, da considerare come vere e proprie parti integranti del testo,
"La Verità", narrazione di come si è risvegliata in Ida Travi l'immagine della suonatrice di flauto cancellata dalla storia e "Ritratto di Anna", breve ritratto della suonatrice di flauto che consente alle lettrici e ai lettori di ricreare anche visivamente la sua figura. “

 Giancarlo Calciolari - Transfinito
“L'opera di Ida Travi pone una questione insormontabile alla filosofia: non tanto quella di rattopparsi con la decostruzione, il terzo istruito, o le trivellazioni dell'essere, ma quella di analizzare i suoi principi di morte e di reperire i principi di vita, la sua logica e la sua industria. Ammettere la suonatrice di flauto nella parola è porsi la questione donna.”

Sara Zanghì  L’Immaginazione -2005
“ Ida Travi crea il personaggio della suonatrice, Anna. Le dà corpo pensiero, storia.
La fa incontrare con Diotima… Il luogo dell’incontro ha valenze simboliche: un sentiero tra gli ulivi rischiarato dalla luna, presso una fonte. La presenza evocata di Diotima richiama a quel prima arcaico quando ancora non esistevano separazioni tra sentire e pensare.”

 Il Segnale – percorsi di ricerca letteraria- Giuseppina Rando 2005
“ La poesia e la prosa di Ida Travi in questo atto tragico assumono una misura inconfondibile: la tensione drammatica in alcuni punti si fa sommessa, quasi sussurrata e sgorga come l’acqua dalla fonte, dall’intimo. Poesia e filosofia, teatro e musica, presente e passato, antico e moderno. Presenze/assenze s’intrecciano al punto da formare un tessuto magico che avvolge, come in un abbraccio, mente e corpo e avvolge il lettore in una dimensione onirica.”

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