ARCHIVIO
1° ediz. AnteremEdizioni 2000 Selezione Premio Viareggio 2001
2° ediz. Anterem 2001
3°Moretti&Vitali 2007
vedi anche:
Ida Travi
L'ASPETTO ORALE DELLA POESIA 1° ediz. AnteremEdizioni 2000 Selezione Premio Viareggio 2001
2° ediz. Anterem 2001
3°Moretti&Vitali 2007
vedi anche:
IL TEATRO SVUOTATO COME UNA TASCA
"Una voce non s'illumina coi fari"
di IDA TRAVI
in Leggere Donna n°151
in poesia 2.0
vai a:
http://www.poesia2punto0.com/2011/11/10/il-teatro-svuotato-come-una-tasca/#.TsTqF2AW-IA
Ida Travi
Elisabetta Rasy Corriere della SERA – marzo 2005 Magazine-
“ Nei
film vengono definite comparse: figure che compaiono e scompaiono attraversando
la scena per il tempo di una batuta o un gesto. Solo per servire l’azione degli
altri. Una poetessa italiana ha ripescato una di queste umili stelle filanti in
uno dei testi fondatori della nostra cultura….”
“Una serie di rimandi che ha dato l’avvio ad una piece del
tutto originale per la scrittura e l’impianto sentimentale. Il dramma lirico,
qui sfociato nella tragedia era nelle corde dell’autrice già da tempo e
finalmente è venuto alla luce nel modo più naturale”
“Ida Travi è una
notevole poetessa e pensatrice del fare poetico e della lingua che ha regalato
alla circolazione editoriale un piccolo ma prezioso libro che mette in scena un
dialogo tragico tra Diotima (proprio lei, quella del Simposio) e una suonatrice di flauto chiamata Anna…Nel Simposio la
suonatrice di flauto viene subito licenziata.
Che ne è di
lei? Questa domanda, che è una
ferita anche nel discorso platónico se la debe essere posta anche Maria
zambrano quando si è trovata di fronte all’Antigone di sofocle, lasciata sulla
soglia della caverna dove dovrà consumarsi la sua morte”
Luisa Bistondi L’indice dei Libri - gennaio 2005
“Si racconta, dunque, di un’esclusione dalla storia, e del
tirar fuori dal regno delle ombre queste due figure, restituendo nome, corpo e
parola alla suonatrice di flauto, e non solo. “ Si tratta di un vero e prorio
rientro in scena dove, senza alcun portavoce, ciascuna parla per sé.”
“…molte
scrittrici moderne si sono poste l’obiettivo di dare voce a chi non l’ha
avuta…è quanto hanno fra le altre. Corista Wolf e Maria zambiano, l’una
narratrice e l’altra filosofa…..ed è quanto fa Ida Travi. La differenza più
evidente rispetto a wolf e zambiano è che Ida Travi accende un punto di vista
femminile non all’interno di un poema o di una tragedia, ma di un’opera
filosofica, cioè in un campo da sempre considerato poco congeniale alle donne.”
AARDTAssociazione Archivi Riuniti Donne – Gisella Togliani Poltrinieri 2005
“All'Atto tragico vero e proprio - del quale
sarebbe un peccato svelare ulteriori intrecci perché sono tanti, e scovarli è
puro piacere di lettura - seguono, da considerare come vere e proprie parti
integranti del testo,
"La Verità", narrazione di come si
è risvegliata in Ida Travi l'immagine della suonatrice di flauto cancellata
dalla storia e "Ritratto di Anna", breve ritratto della suonatrice di
flauto che consente alle lettrici e ai lettori di ricreare anche visivamente la
sua figura. “
“L'opera di Ida Travi pone una questione
insormontabile alla filosofia: non tanto quella di rattopparsi con la
decostruzione, il terzo istruito, o le trivellazioni dell'essere, ma quella di
analizzare i suoi principi di morte e di reperire i principi di vita, la sua
logica e la sua industria. Ammettere la suonatrice di flauto nella parola è
porsi la questione donna.”
Sara Zanghì - L’Immaginazione -2005
“ Ida Travi crea il personaggio della suonatrice, Anna. Le
dà corpo pensiero, storia.
La fa incontrare con Diotima… Il luogo dell’incontro ha
valenze simboliche: un sentiero tra gli ulivi rischiarato dalla luna, presso
una fonte. La presenza evocata di Diotima richiama a quel prima arcaico quando ancora non esistevano separazioni tra sentire e pensare.”
“ La poesia e la prosa di Ida Travi in questo atto tragico
assumono una misura inconfondibile: la tensione drammatica in alcuni punti si
fa sommessa, quasi sussurrata e sgorga come l’acqua dalla fonte, dall’intimo.
Poesia e filosofia, teatro e musica, presente e passato, antico e moderno.
Presenze/assenze s’intrecciano al punto da formare un tessuto magico che
avvolge, come in un abbraccio, mente e corpo e avvolge il lettore in una
dimensione onirica.”
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