Non un libro ma un link
che ci riporta alle opere di Ida Travi attraverso la sensibilità critica
di Alessandra Pigliaru
e l'introduzione di Francesco Marotta
*
premessa di Francesco Marotta
Il corpomente della parola
di Alessandra Pigliaru
*
MERCOLEDI 12 SETTEMBRE ORE 18.30
OFFICINA COVIELLO Via Tadino, 20 - MILANO
postfazione di Alessandra Pigliaru
POESIA IN FRAMMENTI
...da un libro all'altro la poetica di Ida Travi segna una specie di
rinascita, nella contemporaneità, di una forma di poesia con personaggi. Forma inedita. Qui, in questo libro, Zet, Nikka, Sasa e la stessa Inna vivono in un casolare rosso, tra porte che
sbattono e campi innevati, parlano una lingua ridotta all’osso...Sono esseri
umani qui chiamati Tolki, i parlanti. Sacri e miserabili, misteriosi e
semplici. Dietro di loro si intravede la terra di Zard... ma cos’è questa terra
di Zard?
Michelangelo Coviello
presenta
Ida Travi
IL MIO NOME E' INNA
Moretti&Vitali sett. 2012
Officina Coviello: ringraziamo Michelangelo Coviello per la presentazione. Dome Bulfaro, Milo De Angelis, Marina Corona, Biagio Cepollaro, Alberto Mari, Maria Pia Quintavalla per i loro interventi. Ringraziamo Stefano Raimondi, Mariella De Santis, Patrizia Gioia, Viviana Nicodemo... Ringraziamo tutte le altre persone intervenute di cui non conosciamo il nome.
Ufficio Stampa Moretti&Vitali: http://www.morettievitali.it
Moretti&Vitali sett. 2012
Officina Coviello: ringraziamo Michelangelo Coviello per la presentazione. Dome Bulfaro, Milo De Angelis, Marina Corona, Biagio Cepollaro, Alberto Mari, Maria Pia Quintavalla per i loro interventi. Ringraziamo Stefano Raimondi, Mariella De Santis, Patrizia Gioia, Viviana Nicodemo... Ringraziamo tutte le altre persone intervenute di cui non conosciamo il nome.
Ufficio Stampa Moretti&Vitali: http://www.morettievitali.it
Ida
Travi
IL MIO
NOME È INNA
scene dal casolare rosso
postfazione di Alessandra Pigliaru
POESIA IN FRAMMENTI
DALLA
NOTA DI ALESSANDRA PIGLIARU (*)
“ Inna Zet Nikka e Sasa ci hanno riconsegnato la terra di Zard, sta a noi, a chi ne ha potuto seguire le tracce, dirci ancora schiavi della sfortuna e affidare la nostra responsabilità ad un vento nemico che ci deruba di ciò che siamo, oppure diventare artefici di un’impresa più ampia, quella di diventare grandi. "
“ Inna Zet Nikka e Sasa ci hanno riconsegnato la terra di Zard, sta a noi, a chi ne ha potuto seguire le tracce, dirci ancora schiavi della sfortuna e affidare la nostra responsabilità ad un vento nemico che ci deruba di ciò che siamo, oppure diventare artefici di un’impresa più ampia, quella di diventare grandi. "
“Bisogna sapersi fiduciosi e privi di risentimento. Lo spazio entro cui ci si muove è nei pressi di un casolare rosso; si sceglie di varcarne la soglia così come di entrare in relazione l’un l’altro. Non c’è alternativa percorribile, si conta piuttosto la vicinanza e si parla, senza mediazioni. In orazione appunto, intesa come unione tra oralità – che fonda la poesia – e relazione – che scalza la cavità della solitudine. Prima dell’incontro con la scrittura il passaggio è cruciale.” (Alessandra Pigliaru)
* Il mio nome è Inna, Moretti&Vitali 2012 postfazione di Alessandra Pigliaru pp. 186,187
Ufficio Stampa Moretti&Vitali: http://www.morettievitali.it