Enzo Campi e la poesia di Ida travi
La Dimora del tempo sospeso
http://rebstein.wordpress.com/2014/07/08/sembrano-usciti-dal-libro-per-ida-travi/
Il proteo e la balena di Martina Campi
" Sì, sono parole giuste. Le parole giuste portano alla gratitudine. Ha visto bene Enzo Campi : sembrano usciti dal libro. E certo, per uscire dal libro bisogna che il libro ci sia. Ma chi scrive poesia lo sa, Enzo Campi lo sa : a un certo punto bisogna allontanarsi. In questo gli abitanti di TÁ mi somigliano, per me è sempre stato così : poesia è tanto il gesto di mettersi a scrivere, quanto l'atto di alzarsi e lasciare la pagina. Quotidiane, antiche forme di libertà, determinanti per la nostra vita." (Ida Travi per Enzo Campi)
(Enzo Campi)
la distesa è neve pettinata di fresco. e il circolo di pietre slavate non riesce
a tatuare il tappeto ove
consegnare gli arbusti al loro destino di fuoco.
nebbie, ad oltranza, penetrano nella stanza del riposo.
è fluido il libro, disteso, allettato come nel senso dell’altare
o dell’ara sacrificale. dalla finestra aperta stagna, al rovescio,
sui simulacri di legno l’illusione dell’oblio. ma c’è rumore di
fondo, che sale al soffitto “come cinque dita sul tronco
come trenta mani sul ramo / come la falce in casa
lasciata dietro la porta”[1]. e come filtra la luce, guarda,
filtra in strali, tra i vapori che sciolgono la condensa e
sfidano la trasparenza. sembrano usciti dal libro, e allora la
finestra è il punto di fuga ove immolarsi al buio della
disconoscenza, disse. ma non credeva nel disastro. e il colpo
d’ascia non provocava sussulti, l’erba continuava a bruciare
all’interno del cerchio di pietre di fiume. è un incendio pensò.
e gettò il libro dal punto di fuga recitando a memoria qualche
passo espunto dalle sole pagine dispari, perché gli impari, si sa,
sono i soli depositari del segreto a cui tendere la mano.
La Dimora del tempo sospeso
http://rebstein.wordpress.com/2014/07/08/sembrano-usciti-dal-libro-per-ida-travi/
Il proteo e la balena di Martina Campi
" Sì, sono parole giuste. Le parole giuste portano alla gratitudine. Ha visto bene Enzo Campi : sembrano usciti dal libro. E certo, per uscire dal libro bisogna che il libro ci sia. Ma chi scrive poesia lo sa, Enzo Campi lo sa : a un certo punto bisogna allontanarsi. In questo gli abitanti di TÁ mi somigliano, per me è sempre stato così : poesia è tanto il gesto di mettersi a scrivere, quanto l'atto di alzarsi e lasciare la pagina. Quotidiane, antiche forme di libertà, determinanti per la nostra vita." (Ida Travi per Enzo Campi)
(Enzo Campi)
la distesa è neve pettinata di fresco. e il circolo di pietre slavate non riesce
a tatuare il tappeto ove
consegnare gli arbusti al loro destino di fuoco.
nebbie, ad oltranza, penetrano nella stanza del riposo.
è fluido il libro, disteso, allettato come nel senso dell’altare
o dell’ara sacrificale. dalla finestra aperta stagna, al rovescio,
sui simulacri di legno l’illusione dell’oblio. ma c’è rumore di
fondo, che sale al soffitto “come cinque dita sul tronco
come trenta mani sul ramo / come la falce in casa
lasciata dietro la porta”[1]. e come filtra la luce, guarda,
filtra in strali, tra i vapori che sciolgono la condensa e
sfidano la trasparenza. sembrano usciti dal libro, e allora la
finestra è il punto di fuga ove immolarsi al buio della
disconoscenza, disse. ma non credeva nel disastro. e il colpo
d’ascia non provocava sussulti, l’erba continuava a bruciare
all’interno del cerchio di pietre di fiume. è un incendio pensò.
e gettò il libro dal punto di fuga recitando a memoria qualche
passo espunto dalle sole pagine dispari, perché gli impari, si sa,
sono i soli depositari del segreto a cui tendere la mano.
Enzo Campi su [1] (Ida Travi, Tà, Moretti & Vitali, 2011)Sembrano usciti dal libro