estratto dall'intervista "Le Maestre e i maestri indiretti"
a cura di Paolo Polvani- ottobre 2014
http://www.versanteripido.it/intervista-a-ida-travi/
"(...) I Tolki usano la parola come se tenessero in mano un attrezzo per lavorare la terra, o abbattere un muro. Non si sa quale terra, non si sa quale muro. Essere a conoscenza d’un mistero vuol dire, appunto, far parte di quel mistero. Quel mistero è la nostra parola. La parola ci appartiene, è nostra, ci è assegnata, come la cassetta dei chiodi, è uno strumento rudimentale in sé. Per usare bene questa parola in terra ci vuole immaginazione."
www.idatravi.com
'L'aspetto orale della poesia' in uscita per Moretti&Vitali Editori, 2015)
a cura di Paolo Polvani- ottobre 2014
http://www.versanteripido.it/intervista-a-ida-travi/
"(...) I Tolki usano la parola come se tenessero in mano un attrezzo per lavorare la terra, o abbattere un muro. Non si sa quale terra, non si sa quale muro. Essere a conoscenza d’un mistero vuol dire, appunto, far parte di quel mistero. Quel mistero è la nostra parola. La parola ci appartiene, è nostra, ci è assegnata, come la cassetta dei chiodi, è uno strumento rudimentale in sé. Per usare bene questa parola in terra ci vuole immaginazione."
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( L'intervista è ripresa nel saggio che prosegue
'L'aspetto orale della poesia' in uscita per Moretti&Vitali Editori, 2015)
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