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Ida Travi Archivio | i Tolki, i parlanti 2011-2018 i cinque libri

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Ida Travi | Archivio - La Repubblica Festival Internazionale Poesia di Mantova

Pubblicato da Poetica ( poetica.paola@gmail.com ) in data maggio 19, 2016

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Radio Ca’ Foscari http://www.radiocafoscari.it/2013/03/06/virgole-di-poesia-ospita-ida-travi/ Radio Vaticana http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/09/i_poeti_sono_vivi/105-663489 Radio Svizzera Italiana POEMONDO 25 http://www5.rsi.ch/home/networks/reteuno/poemondo/2011/01/07/poemondo.html?selectedAudio=67#Audio Radio Tre Suite http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/view.cfm?Q_EV_ID=213816&Q_PROG_ID=68 Fahrenheit http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=233142 Zapping http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4d5ad709-a10c-40ad-8296-6480f28f915f-radio1.html Radio Alma Bruxelles http://radioalma.blogspot.com/2009_11_01_archive.html Radio Popolare Verona http://www.youtube.com/watch?v=AmzQgqLy2yY http://www.youtube.com/watch?v=B9uM7mx7knY http://www.radiopopolareverona.it/index.php?module=Pagesetter&func=viewpub&tid=10&pid=17 in archivio Radio Rai Tre: M

Ida Travi TA' recensioni

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IL MIO NOME E' INNA - RECENSIONE DELLA FILOSOFA CHIARA ZAMBONI - Il Manifesto 15/12/2012

il manifesto POESIA * il mio nome E' Inna Esercizi di rinuncia nei versi di Ida Travi di Chiara Zamboni Qual è il modo giusto per vivere il nostro tempo, il tempo presente che ci avvolge, rispetto al quale molti rimangono indifferenti e ciò costituisce non la loro ma la nostra vergogna? Questa domanda è il filo orientante del testo poetico di Ida Travi, Il mio nome è Inna. Scene dal casolare rosso (Moretti & Vitali 2012), commentato con molta finezza da Alessandra Pigliaru nella postfazione. Questo filo, certo, non è espresso esplicitamente ma è coglibile di pagina in pagina. Ida Travi ci propone un esercizio di alterità all’interno del presente, non nel senso di rifugiarsi in un altro mondo diverso dal nostro, piuttosto, rimanendo in questo, mettere in atto un esercizio di spoliazione. Questo gesto non va confuso con un percorso di ascesi. È invece un passo indietro, un denudamento che è contemporaneamente un dire sì al mondo. Disfarsi del superfluo e ben

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